
La questione è di primario interesse visto che dopo il rifiuto del progetto SEI tutti gli sforzi sembravano concentrati sullo sviluppo turistico dell’area. Ora invece il progetto Api è stato approvato senza neppure essere discusso con la popolazione. Evidentemente c’è qualcosa che non va: dicono NO e SI indifferentemente, ma sempre senza ascoltare il parere dei cittadini! Ad ogni modo - lo fa notare anche Giovanni Alvaro sulla Gazzetta del Sud dell’11 dicembre - l’impianto fotovoltaico non entrerebbe in conflitto con la centrale, anzi sarebbe complementare al polo di ricerca sull’energia che già la SEI avrebbe in progetto per l’area di Saline.
Domenico Foti - Presidente dl Comitato “Vedere Chiaro” sottolinea invece il differente trattamento riservato al progetto svizzero e a quello di Api. “Se così bene è stato accolto il progetto fotovoltaico proposto dall’Api Nòva Energia - afferma Foti - perché, senza aver mai accettato un confronto tecnico, medico e scientifico, è stato detto “no” alla centrale della SEI? E perché se va bene senza alcuna controindicazione l’impianto fotovoltaico, non è possibile quanto meno prendere in esame il progetto della centrale a carbone proposto dagli svizzeri?”.
In effetti - lo sostiene anche il Segretario Provinciale de I Socialisti Gianpaolo Catanzariti - il no alla centrale è arrivato senza nemmeno attendere l’esito della procedura di VIA, mentre il fotovoltaico è stato accettato da subito.
Dispiacerebbe molto se le occasioni per Saline Joniche restassero tali. Ora come non mai c’è bisogno di chiarezza.