
Ho letto, è vero, di molti NO al progetto per Saline, come ho indicato nel post di apertura di questo blog. Ma è anche vero che ci sono interventi che esprimono perplessità di fronte a un NO così deciso a un progetto che potrebbe essere la chiave di volta per il nostro territorio.
Invito tutti loro a postare altri loro contributi, e ovviamente anche tutti i possibilisti, i favorevoli e i contrari al progetto che vogliano discuterne seriamente.
Vi trascrivo solo alcuni passaggi letti in quest’ultimo periodo:
“Si continua con la vecchia politica dei NO preconcetti e ideologizzati dimenticando letteralmente le popolazioni interessate che continuano a vivere ai margini della società civile ed i cui figli debbono intraprendere, come avviene ormai da decenni, la triste strada dell’emigrazione.” […]
“Lungi da noi l’ipotesi di accettare a scatola chiusa ogni proposta che viene avanzata, ma con altrettanta determinazione, sosteniamo l’esigenza che, prima di esprimere un qualsiasi rifiuto, è necessario ragionare su concreti dati di fatto.” (Giovanni Alvaro, Segretario Provinciale per Reggio Calabria del Nuovo PSI, su Melitoonline.it, 18-11-2008)
Link dell'articolo“La Regione Calabria si è svegliata di colpo. Dopo più di quarant’anni? Tutti si sono accorti del degrado di Saline solo in concomitanza della presentazione del progetto SEI, ma guarda un po’…. E noi dovremmo crederci secondo loro…” […] “non è possibile concepire che i nostri amministratori (che di pane ne hanno in abbondanza) diano un calcio e dicano ‘No, Grazie’ ad un progetto che potrebbe risollevare le sorti della zona e della Calabria intera, che rappresenterebbe un riscatto socio-economico per tutti coloro che credono saldamente nelle nostre potenzialità. Gli attacchi ‘ideologici’ di chi ha la pancia piena e non mira all’interesse della zona devono finire, che provino loro a campare con 500 Euro al mese!!!! Guarda caso. Sui palchi delle varie manifestazioni che si sono tenute per protestare contro la realizzazione del progetto non ho mai visto un disoccupato.” (Antonino Manti, Coordinatore di Forza Italia Comune di San Lorenzo, su Melitoonline.it, 11-11-2008)
Link dell'articoloEd anche Luigi Amato, Presidente associazione ‘L’altra Reggio’: “Sembra proprio che dopo l’alzata di muri degli ultimi mesi, sia da parte della politica che da quella del mondo associazionistico, oggi comincia a tuonare una certa ribellione alla decisione espressa con particolare fretta e scarso coinvolgimento dei cittadini, quella di non volere a Saline Joniche l’ormai famosa Centrale a carbone.” […] “la SEI, era giunta sul punto, acquistando la Liquilchimica, di portare a compimento un progetto estremamente sognato, quello appunto di ridare valore ad una delle aree più povere d’Europa.” […] “Investire però sull’energia a carbone pone giustamente delle perplessità e dei dubbi, primo fra tutti quello del rischio inquinamento, che avrebbero dovuto trovare tutti i chiarimenti attraverso le normali, ma negate, procedure previste dalla legge, vedi gli studi d’impatto ambientale. In mancanza di ciò si è dato ampio spazio a frenetiche leggende e fantasiose teorie.”[…] “Dunque seppur è vero che con questo fenomeno [effetto serra, ndr] non c’è da scherzare, è vero anche che la popolazione deve essere destinataria di informazioni e non false testimonianze. Il sud d’Italia perde sempre di più competitività e ricchezza, pertanto sarebbe normale che a rinunciare ad un progetto di questa portata non fosse Reggio ma qualcun altro, che magari gode già della presenza di numerosissime fabbriche e centrali energetiche” (Il Fatto Online.it, 06-11-2008)
Link dell'articoloIn un intervento su Calabria Ora (16/10/2008), Amato sottolinea ancora, che “Di fronte a progetti di una certa portata è giusto che se ne discuta, anche animatamente, ma è importante che lo si faccia con razionalità e senso di responsabilità. Questo non pare sia avvenuto nel caso di Saline Joniche dove addirittura il progetto è stato stroncato sul nascere, senza cioè effettuare il completamento degli studi che avrebbero sciolto tutti i nodi ambientali, tecnici e politici, della fattibilità o meno dell’opera”.
Di opinione similare anche Paolo Roberto Mallamaci, ex Segretario Provinciale dei Popolari UDEUR e già Consigliere Comunale di Montebello Jonico:“Dalla stampa locale abbiamo appreso in questi giorni che sull’area industriale di Saline è in corso una trattativa portata avanti dall’Api, società controllata da una holding petrolifera di livello nazionale, che sarebbe disposta ad intervenire sul sito delle ex Ogr e sulla stessa Liquichimica” […] “tale iniziativa cozzerebbe sulla tanto sbandierata vocazione turistica che si vorrebbe dare all’area del pantano o alla zona industriale del nostro comune. E i 50 milioni della Provincia di Reggio e della Regione Calabria per fare di Saline la Taormina calabrese?” […] “mi chiedo perché è stato riservato alla SEI questo trattamento? Perché nessuno ha ascoltato le ragioni della SEI, tenendo conto che questi imprenditori avrebbero rischiato capitali propri e non statali?” […] “Da spettatore disinteressato registro un diverso trattamento di due idee progettuali che partendo forse da presupposti industriali differenti, arrivano allo stesso scopo; una produzione di energia che la Calabria, avendo un esubero di produzione energetica, dovrebbe esportare in altre Regioni d’Italia con maggiori assorbimenti. Sono tutte domande che temo rimarranno senza risposte, ma credo che il futuro dell’area industriale di Saline non possa essere deciso nel chiuso di una stanza e soprattutto senza ascoltare le istanze che provengono dalla società civile ed economica del comprensorio.” (Calabria Ora, 11-11-.2008)